giovedì 30 ottobre 2008

Turner e l' Italia

DOVE: a Ferrara nel Palazzo dei Diamanti
QUANDO: dal 16 novembre 2008 al 22 febbraio 2009


Ferrara dal 16 novembre 2008 al 22 febbraio 2009 ospiterà nel Palazzo dei Diamanti la Mostra d'arte intitolata Turner e l' Italia, dedicata al pittore romantico Joseph Mallord William Turner e al rapporto che l' artista aveva con il nostro paese.
Turner fu l' artefice di una vera e propria rivoluzione pittorica creando una pittura innovativa intrisa di colori e luci cercando di catturare la natura attraverso spazi nuovi che spianò la strada a correnti moderne di fine Ottocento.
Nella formazione della sua arte, l 'Italia ebbe un aspetto importante e di alto rilievo. Nella mostra si potranno ammirare acquerelli che ritraggono scenari montuosi della Gran Bretagna e vedute di paesaggi italiani dipinti dal giovane artista prima di visitare il nostro paese.
Le opere mettono in risalto come il pittore fosse particolarmente interessato agli artisti del passato ma anche la sua grande passione per la pittura di paesaggio inglese contemporanea di Robert Cozens e Richard Wilson.
Il percorso espositivo offre ai visitatori una serie di quadri e opere su carta in cui Turner descrive le sensazioni che provò durante l viaggio che fece nel 1802 attraverso la Francia che lo portò per la prima volta nel nostro paese.

Da sapere
Dove: a Ferrara nel palazzo dei Diamanti
Orario: Lunedì- Domenica 9:00-19:00
Telefono: 0532 244949
Ingresso: 10 euro ridotto 8 euro
Come arrivare: A 13 Bologna - Padova
uscite: Ferrara Nord, Ferrara Sud

Vienna Österreichische Galleria Belvedere

Il Belvedere di Vienna è costituito da due castelli, Belvedere inferiore e Belvedere superiore, posti l'uno di fronte all' altro e circondati da uno splendido giardino.
L' intera struttura fu realizzata dall' architetto Lucas von Hildebrand tra il 1714 e il 1723, come residenza estiva del famoso condottiero e uomo di stato Eugenio, principe di Savoia.Oggi ospita la Österreichische Galerie, la cui sezione di arte moderna è divisa tra la Prunkstall (stalla di gala) e il Belvedere Superiore. Nella Prunkstall sono esposti un gruppo di ritratti e paesaggi di Kokoschka oltre ad opere espressioniste, tra cui
il capolavoro di Munch Notte d'estate sulla spiaggia.Ma il nucleo principale della raccolta è situato nel Belvedere Superiore. Qui l'esposizione offre un panorama completo dell' arte austriaca del neoclassicismo ai giorni nostri, con un particolare riguardo per le opere di inizio secolo, dalla Secessione all' impressionismo. Tra gli autori più rappresentativi Gustav Klimt, Carl Moll, Richard Gerstl, Max Oppenheimer, Egon Schiele, Moser Faistauer. La collezione comprende anche impressionisti e post impressionisti francesi (Manet, Monet, Cézanne, Renoir e Van Gogh).

Curisità
Oskar Kokoschka (1886-1980), pittore austriaco, fu amico di Klimt, a cui dedicò le sue prime incisioni. Ammiratore di Munch e dei fauves, si accostò ai gruppi radicali , tra cui il Die Brücke, subendone l' influenza e accostandosi sempre più all' area espressionista.Dagli anni venti la sua opera si allontanò progressivamente dall' analisi psicologica per privilegiare paesaggi e vedute di città secondo un acceso neoimpressionismo. Tra le opere esposte al Belvedere, Porto di Praga (1936).

Da sapere
Indirizzo Österreichische Galerie, Prinz Eugen Strasse 27 Vienna
telefono 00431 79557112
sito web http://www.belvedere.at

martedì 28 ottobre 2008

Lo studio di Pelizza da Volpedo

Lo studio collocato nella periferia occidentale del paese di Volpedo è tornato all' aspetto originario a seguito di attenti restauri eseguiti tra il 1990 e il 1994.Consiste in unico ampio locale che Pelizza fece costruire di fianco alla propria abitazione a incominciare dal 1888.Nel 1896 l'ambiente venne ingrandito e dotato di un grande lucernaio per il quale il pittore stesso aveva preparato i disegni.Nel 1966 le figlie Maria e Nerina lo donarono al comune di Volpedo affinchè venisse aperto agli studiosi e al pubblico a scopo di istruzione.Fu allora che venne costruita l'attuale rampa di accesso dall' esterno, mentre originariamente l'ingresso al locale avveniva direttamente dall' abitazione.
Nello Studio sono conservati gli strumenti da lavoro, gli oggetti di uso quotidiano, i libri, il cospicuo epistolario e alcune opere significative del pittore di Volpedo, tra le quali emergono il ritratto del padre e della madre, un autoritratto a olio giovanile e un altro della maturità a carboncino conté su tela, in stretta relazione con l'Autoritratto degli Uffizi, nonchè due veline di preparazione al Quarto Stato.Lo Studio raro esempio di atelier ottocentesco a perto alla fruizione pubblica, si presenta oggi non soltanto come un contenitore prezioso delle memorie di Pelizza, ma come un ambiente vivo in grado di aiutare il visitatore a comprendere nel profondo la sensibilità, i toni e la cultura del pittore di Volpedo.

Da sapere
Orario: Maggio - Settembre Sabato e Festivi ore 16:00-19:00 Ottobre - Aprile Sabato e Festivi ore 15:00-17:00.
Indirizzo: via Rosano 3 Volpedo (AL)Per visite infrasettimanali telefonare al N.0131-80495

Teatro Museo Dalì a Figueras

Ricavato nell'antico teatro municipale della sua città natale, questo museo conserva e rappresenta il sogno surrealista di Salvator Dalì (1904-1989).L'edificio dove l'artista catalano espose per la prima volta all'età di 14 anni, risale al 1849 e subì danni ingenti in un incendio durante la guerra civile (1939).Abbandonato negli anni successivi, non fu ricostruito finchè Dalì, non lo scelse come sede per la sua esposizione personale.Inaugurato nel 1974, conserva la maggior parte delle sue opere oniriche insieme a quelle di altri autori come greco, Fortuny, Urgell, Meissonier, Fuchs e Gerard Don.
La varia ed eccentrica personalità del maestro si rivela e stupisce non solo nei suoi originali lavori ma anche nella bizzarra architettura del museo, con interi ambienti in tromp-l'oeil o con la sala del teatro dominata da una geodetica cupola in pexiglas e da una grande struttura metallica ribaltabile, o ancora con il soffitto di una delle principali sale ispirato alla mitologia di Ampurdan. La collezione, che dal quarto piano, scende verso il pianterreno, segue il cammino artistico del pittore attraverso le sue diverse fasi:cubista, classicista e surrealista, la più rappresentata, dal 1921 al 1930.Tra le numerose opere esposte si possono ammirare El espectro del sex-appeal, 1932, Los atletas cosmicos, La cesta del pan, 1945, e Leda Atomica, 1949, che appartiene al periodo cosidetto nucleare o atomico.

Curiosità
FANTASIE SURREALISTETra gli oggetti e i montaggi tipici di Salvator Dalì, non si può perdere in bronzo del 1964 che raffigura la famosa Venere di Milo con cassetti, come il sofà a forma di labbra, la versione tridimensionale, del quadro Retrato de Mae West para ser utilizado como sla de estar, e ancora El taxi lluvioso, una Cadillac dove i passeggeri vengono bagnati dalla pioggia.
Da sapere
Indirizzo:
Teatre Museu Dalì Plaza Gala Dalì 5 Figueras
Telefono: 003472 511800
Fax: 00472 5016666

Museo Munch a Oslo

Munch è il pittore che, insieme al drammaturgo svedese August Strindberg, ha meglio scavato nella condizione psicologica dell'uomo del nostro tempo, anticipando tematiche tipicamente esistenziali.
La luminosità tutta nordica delle sue opere è stata celebrata dalla città di Oslo nel 1963, quando fu inaugurato il museo a lui dedicato. in esso sono raccolti millecento dipinti (tra cui il Grido, 1893, Angoscia, 1894, e Autoritratto con gessetto, 1943) e diciottomila tra i disegni , incisioni, sculture, lettere e documenti diversi.Di questa ingente collezione sono esposti a rotazione centocinquanta dipinti e una scelta di circa trecento altri pezzi (disegni, incisioni e sculture) . Attorno al Munch Museet è possibile seguire una visita guidata.
Il tour, proposto giornalmente, dura circa tre ore: parte alle 11 di mattina dalla piazza di fronte all' Università e tocca i luoghi legati all' infanzia e alla giovinezza dell'artista, tra cui il Pultosten, un edificio affacciato sulla piazza del Parlamento, dove lo studente Edvard Munch, aveva affittato uno studio (conducendo la vita del bohémien ).
Il percorso continua quindi con la Nasjionalgalleriet e si coclude al Munch Museet.
Qui il visitatore può godere di una completa panoramica dell'opera di uno dei fondatori della corrente espressionista dell'arte contemporanea.
NB: Il Museo resta chiuso durante alcuni periodi dell'anno causa lavori di allestimento mostre.

Curiosità
Quando mori', il 23 gennaio 1944 Edvard Munch lasciò alla città di Oslo tutte le sue opere .
Era un enorme patrimonio di dipinti , disegni e incisioni custoditi nella sua amata casa di Ekely. Qui l'artista visse per molti anni , lavorando nei diversi studi che si era fatto costruire, al chiuso e all' aperto, disseminati nel verde circostante.Non aveva cura delle sue opre, le lasciava fuori per mesi esposte alle intemperie , convinto che l'acqua, la neve e il gelo facesse maturare le sue pitture. Egli stesso considerava il trattamento fatto subire ai suoi lavori "una vera cura da cavalli" .

Da sapere
Indirizzo: Tøyengata 53 - 0578 OSLO NORWAY
Telefono +47 23 49 35 00Fax +47 23 49 35 01

Da Corot a Picasso e Da Fattori a De Pisis

DOVE: a Peugia nel Palazzo Baldeschi al Corso
QUANDO: dal 15 settembre 2008 al 15 gennaio 2009


La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia propone, nelle splendide sale di Palazzo Baldeschi al Corso, un confronto tra due grandi " gusti collezionistici", quello degli americani Duncan e Elisa Phillips, e quello del piacentino Giuseppe Ricci Oddi.Il doppio titolo dell' esposizione perugina Da Corot a Picasso e Da Fattori a De Pisis richiama appunto i due ambiti principali che improntano le due raccolte.
Dagli Stati Uniti approderà , infatti, a Perugia una selezione di grandi opere dei maggiori maestri dell' Impressionismo e delle avanguardie europee del Novecento, tra cui Corot, Courbet, Manet, Degas, Monet, Bonnard, Van Gogh, Cézanne, Modigliani, Kandinsky, Braque, Picasso.
Nella mostra i maestri saranno posti a confronto con i protagonisti dell' arte italiana tra Ottocento e Novecento tra cui Fattori, Casorati, Campigli, De Pisis.Palazzo Baldeschi al Corso con questa iniziativa si conferma come sede di alcune delle più importanti e apprezzate rassegne d'arte in Umbria.

Da sapere
Orario: lunedì-domenica dalle ore 11:00 alle ore 18:00
Ingresso: Euro 8
Prenotazioni: Tel 199.199.111
Come arrivare: da nord A1 uscita Valdichiana, da Sud A1 uscita Orte, da nord est SS E45 Cesena- Orte uscita Perugia

I Gonzaga delle nebbie

DOVE: a Rivarolo Mantovano
QUANDO: dal 13 settembre 2008 al 30 novembre 2008


Apre il 13 settembre la grande mostra al Piano Nobile del Palazzo Pubblico di Rivarolo Mantovano che racconterà i protagonisti e le vicende della dinastia cadetta dei Gonzaga.
I Gonzaga delle nebbie. Storia di una dinastia cadetta tra Oglio e Po racconterà protagonisti e vicende della dinastia dei Gonzaga che dominò la terra tra i due fiumi a partire dal 1474.
L' itinerario di visita è diviso in tre sezioni: la prima è costituita dalla Sala delle Città con mappe o vedute antiche delle città dominate dai Gonzaga oltre a dipinti e incisioni con scorci o visioni di insieme o delle stesse.La seconda proporrà una sequenza di dipinti, sculture, medaglie, incisioni riguardanti i Gonzaga di Rivarolo, Gazzuolo, Bozzolo e San Martino.La mostra idealmente continua nel territorio con visite ai luoghi dei Gonzaga che coinvolgono Sabbioneta ma anche le altre località che conservano testimonianze importanti dei "Gonzaga delle Nebbie".

Da sapere
Orario: lun- dom dalle 10:00 alle 19:00INGRESSO: 5 euro, 3 euro ridotto
Info e Prenotazioni: tel 0376 958144
Come arrivare: A22 uscite di Mantova Nord, Mantova Sud, poi SS10

lunedì 27 ottobre 2008

Museo Segantini a St. Moritz

Il museo è stato inaugurato nel settembre del 1908, a nove anni dalla morte di Giovanni Segantini, divisionista italiano. Accoglie la più importante collezione di opere di Segantini, in tutto una cinquantina.Del periodo italiano, dagli studi presso l'Accademia di Brera al trasferimento in Svizzera (1875 -1886), sono presenti le prime opere dal gusto ottocentesco: i colori tenebrosi de La benedizione delle pecore (1884) e la luce appena accennata de La vacca nella stalla (1882-83), motivo in seguito ripreso ne Le due Madri (1889, Milano Galleria civica d'arte moderna).La raccolta prosegue con i primi dipinti divisionisti ( Il capriolo morto, 1892), le innumerevoli nature morte e i disegni improntati alla serenità della vita campestre brianzola (Il pastore addormentato, 1882, e Il pifferaio 1885-87).Sono inoltre esposti i principali quadri concepiti a Savognin, il paese svizzero dove Giovanni Segantini rimase fino al 1894: La tosatura (1886-87), Il bagno del bimbo (1886-87), Ritratto di morto (1886) e La raccolta del fieno (1889-98). Il Trittico delle Alpi è il nucleo centrale del museo.La vita, La natura, La morte (1894 - 1899) sono le opere a più alto contenuto simbolico.
Segantini le realizzò negli ultimi anni di vita, tra Savognin (dove portò a termine La Vita) e nel silenzio dell' alta montagna, sul passo del Maloja.In quei luoghi è stato tracciato un sentiero segantiniano, con le indicazioni dei luoghi dove l'artista dipingeva.

Curiosità
L'edificio a cupola costruito in sassi grezzi è situato ai margini di Sankt Moritz.
E' stato concepito per esporre le opere di Segantini, in particolare il Trittico della Montagna.
Sul Maloja sorge ancora oggi una piccola rotonda in legno: l'atelier.
Il maestro utilizzò questo piccolo ambiente, oltre che per dipingere, come biblioteca: da pochi anni nel minuscolo spazio sono esposti disegni, schizzi, fotografie, lettere e altre testimonianze.
La casa è rimasta di proprietà della famiglia.

Da sapere
Indirizzo:
Via Somplaz 30 CH 7500 St. Moritz
Telefono: Tel +41 81 833 44 54

Mostra Correggio a Parma

Resterà nella storia come la più ampia mostra dedicata ad Antonio Allegri, detto il Correggio.
Dal 20 settembre 2008 al 25 gennaio 2009 è allestita alla Galleria nazionale di Parma e in altre location, come la Camera della Badessa in San Paolo, il monastero di San Giovanni Evangelista e la Cattedrale, la grande mostra dedicata al Correggio, con tutte le opere più importanti dell' artista, provenienti da musei di tutto il mondo.
L'evento curato da Lucia Fornari Secchi, propone anche un itinerario per scoprire le opere di altri maestri del rinascimento che operano nella zona.Una mostra superba, parte di un percorso emozionante che porterà ad ammirare tre capolavori assoluti del Correggio: i sontuosi cicli affrescati nella Cupola della Cattedrale, quelli nelle due cupole del Monastero di San Giovanni Evangelista e il sublime insieme rappresentato dalla Camera della Badessa in San Paolo.
Sarà inoltre possibile salire sino alla cupola della cattedrale e a quella di San Giovanni, grazie a impalcature che saranno allestite per l'occasione e offriranno l'opportunità da apprezzare da vicino i due capolavori e le pennellate del pittore della luce.

Amico Aspertini 1474-1552. Artista bizzarro nell’età di Durer e Raffaello

DOVE: Pinacoteca Nazionale di Bologna
QUANDO: 27 settembre 2008 al 11 gennaio 2009


La mostra "Amico Aspertini 1474-1552. Artista bizzarro nell’età di Durer e Raffaello", sarà aperta dal 27 settembre 2008 fino a gennaio 2009 nella Pinacoteca Nazionale di Bologna.
La mostra sarà la prima interamente dedicata alla personalità del pittore bolognese; la sua attività, infatti, fu così varia e da toccare i campi della pittura, della scultura, della miniatura, del disegno, dell’incisione e dell’illutrazione libraria.L' esposizione, inoltre, offrirà un’accurata selezione di opere degli artisti, italiani e stranieri, con i quali egli venne a contatto, offrendo una panorama artistico di ciò che di significativo si produceva in Italia e in Europa in quegli anni.

Da sapere
Data Inizio:
27/09/2008
Data Fine: 11/01/2009
Costo del biglietto: € 10 Riduzioni: €8 - €4
Città: Bologna
Luogo: Pinacoteca Nazionale
Indirizzo: via Belle Arti
Orario: orario 9-19 chiuso lunedì
Telefono: 051 4209411

Fondation Maeght a Saint Paul de Vence Francia

La Fondation Maeght non è solo un museo ma un centro di manifestazioni culturali nato dal' esoerienza vissuta dai suoi creatori, Aimé e Marguerite Maeght.
Amante della musica e delle arti, Aimé Maeght con la moglie Marguerite giungono alla svolta della loro vita dopo l'incontro con Pierre Bonnard, avvenuto nel 1941. Grazie ai consigli del pittore decidono di dedicarsi esclusivamente al mercato e all' editoria d' arte.
Nel 1943 conoscono Henri Matisse, che negli anni eseguirà diversi ritratti di Marguerite e manterrà con loro un ottimo rapporto di amicizia.
Proprio una personale di Matisse inaugurà la Galerie Maeght di Parigi, nel 1945.
Da allora si susseguono grandi nomi: Chagall, Braque, Miró, Giacometti. Il tutto in nome della qualità piuttosto che di una tendenza. Nel 1953 alla morte del figlio, i coniugi Maeght si ritirano presso Vence, dove restano fino al 1977, quando muore Marguerite, seguita da Aimé nel 1981.
La sua collezione riunisce sculture, ceramiche, pitture, disegni e grafiche seriali di decine di artisti del XX secolo.
Troviamo così Valerio Adami, Arp, Pierre Bonnard, Alexander Calder, Christo, Derain, San Francis, Naum Gabo, Kandinskij, Kelly, Wifredo Lam, Fernand Léger, Zadkine.
Oltre a questa cospicua raccolta che sposta a rotazione, la fondazione organizza in piena autonomia finanziaria e decisonale, mostree temporanee di interesse internazionale, aperte ai maestri della tradizione e ai giovani esordienti e sconosciuti.

Curiosità
La costruzione è opera dell' architetto Joseph Lluis Sert, ma molti artisti hanno contribuito con opere pesante appositamente: il Labirinto di Miró, costellato di sculture e ceramiche, i mosaici di Chagall e Talt Coat, che ha realizzato anche il muro di cinta. Si possono ancora ammirare le decorazioni di una vasca di Braque, le vetrate di Ubac, una fontana di Bury, alcune sculture di Alberto Giacometti, collocate nel giardino e le porte d'ingresso realizzate dal fratello Diego.

Da sapere
Indirizzo: Fondation Marguerite et Aimé Maeght Saint Paul de Vence
tel 0033 93328163

venerdì 24 ottobre 2008

Omaggio a Delleani

Lorenzo Delleani, di Pollone (Biella) è stato uno dei più originali pittori dell' Ottocento Italiano. A cento anni dalla morte del pittore Lorenzo Delleani, il Piemonte dedica all' artista tre mostre e un itinerario, allestito nei suoi luoghi natali, proprio nel comune di Pollone.
Le tre mostre invece sono in programma a Palazzo Bricherasio a Torino, a Biella al Museo del territorio Biellese e al Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo. La Dellani Card consente di visitare tutte le esposizioni.

Delleani e il suo tempo
Mostra allestita nelle sale di Palazzo Bricherasio di Torino.
Dal 26 settembre 2008 al 18 gennaio 2009. L’esposizione offre allo spettatore una vasta rilettura dell' epoca cui Delleani visse, attraverso l’analisi delle maggiori personalità artistiche della scena piemontese tra il 1860 e il 1908.

Delleani e il cenacolo di Sofia Cacherano di Bricherasio
Mostra allestita A Castello di Miradolo (una delle sedi della Fondazione Cosso) dall’ 11 ottobre 2008 all’ 11 gennaio 2009
L’esposizione è dedicata ad alcuni allievi di Delleani e alla figura artistica della contessa Sofia Cacherano di Bricherasio. Si possono inoltre osservare una serie di opere della contessa Sofia, di Delleani, di Bistolfi e lavori di esponenti della “Scuola di Rivara”.

Delleani. La vita e le opere
Mostra allestita al Museo del Territorio Biellese a Biella
dal 28 settembre 2008 all’ 11 gennaio 2009, Biella dedica all' artista la mostra Delleani La vita e le opere che ripercorre la produzione artistica attraverso il tema del paesaggio, dell’eredità artistica lasciata ai propri allievi e della fortuna che conobbe la sua produzione, da subito apprezzata dal collezionismo locale.

Itinerario Delleani Mostra en plein air
Il paese di Pollone, che diede i natali a Delleani, rende un omaggio al maestro allestendo un itinerario artistico dove presenta alcune delle opere più importanti del pittore attraverso circa 700 metri quadri di stampe giganti. Visibile per tutto il 2009, la mostra è un percorso atrraverso i luoghi simbolo del paese biellese.

giovedì 23 ottobre 2008

Musée Royaux des Beaux Arts a Bruxelles

Il primo nucleo della collezione risale al 1834, con un dono dello Stato al Museo di Bruxelles.Ad esso si aggiunse un lascito di 17 opere del re Guglielmo.
L'insieme è stato denominato, per decreto reale del 31 marzo 1846, Museo Reale di pittura e scultura del Belgio.Nel 1954 l' ex palazzo reale viene demolito per far posto alla Biblioteca Reale Alberto I, da cui l'occasione per ricostruire il museo, terminato nel 1984, e dedicare un intera sezione all'arte moderna.
Oggi il museo occupa due edifici collegati da un passaggio sotterraneo; un ala ospita la collezione di arte moderna e contemporanea, e si articola su undici piani, di cui otto sotterranei e tre superiori destinati alle esposizioni temporanee.

Al piano terra l'arte del XIX secolo; i primi tre piani inferiori ospitano le acquisizioni recenti e i disegni, al quarto sono esposti 15 lavori di James Ensor; nel quinto e sesto, espressionisti, cubisti e surrealisti, con opere di Magritte; agli ultimi due piani l'arte del secondo dopoguerra, il neorealismo, il gruppo Cobra, la nuova figurazione, l'astrattismo e la giovane pittura belga, con Jan Vercruysse e i suoi procedimenti di foto - meccanica.La sezione moderna e contemporanea vanta anche La Musica Russa di Ensor e Lo straniero di Permeke.
Da non perdere il nucleo originale ottocentesco, con le quasi cento tele di Constantine Meunier, rappresentante del verismo in Belgio, e Fréderic, altro grande pittore belga.

Curiosità
Rue Jan van Volsem 69) è situato in un sobborgo di Bruxelles e ospita importanti quadri, sculture e manifesti che testimoniano l'evoluzione dell'arte moderna, con particolare attenzione a quella francese e a quella belga.Nelle sale sono presenti soprattutto opere di David, Delacroix, Géricault, Rousseau, Courbet, Boulanger, Artan, Monticelli, Berthe Morisot.
Anche qui sono esposti lavori di Leon Fréderic, tra cui l' Atelier, del 1886.


Da sapere
Indirizzo: Rue du Musée 91000 Bruxelles
Telefono: 32.(0)2.508.32.11
Fax: 32.(0)2.508.32.32

Casa Museo René Magritte a Bruxelles

Un museo da non perdere se si è in visita a Bruxelles è quello dedicato al pittore belga René Magritte.
Collocato in un quartiere periferico della città, offre al visitatore un atmosfera unica e ricca di energia.
E' singolare il fatto che bisogna suonare per entrare e dietro la porta ci si trova in una vero e proprio appartamento, con il parquet in legno, dove si devono indossare delle strane "babbucce" per non rovinarlo .
Il museo si trova nella casa in cui il pittore surrealista visse e lavorò per 24 anni insieme alla moglie Georgette ( dal 1930 al 1954).
Al primo piano si può visitare l' appartamento ammobiliato composto da varie stanze fra cui il salotto, il bagno e la cucina dove il pittore dipingeva e accoglieva i suoi amici surrealisti.All' esterno, nel giardinetto dell' abitazione si trova l'atelier dove Magritte lavorava ai suoi lavori grafici.Salendo le scale, ai piani di sopra sono esposte alcune opere originali e centinaia di oggetti personali e documenti. In tutto 19 stanze sono accessibili al pubblico.
La casa di Magritte fu il quartier generale dei pittori surrealisti belgi e l' artista vi realizzò la metà della sua produzione artistica.
Visitando le camere dell' appartamento, lo spettatore si rende conto delle tante analogie fra la casa e i suoi quadri. Era uso di Magritte, infatti, prendere in prestito "oggetti" dal suo ambiente e riportarli sulle sue tele e pertanto, un'attenta osservazione della sua casa può attirare l'attenzione del visitatore.
La finestra del salotto appare in una gran serie di suoi quadri e due di questi sono "La condizione umana" e "Le Monde invisibile".
Il camino posto nello stesso salone richiama invece l'opera "La Durée poignardée" dove un treno esce proprio dal camino che si può vedere nel suo appartamento.Sono presenti inoltre molti altri oggetti che rivedrete nei suoi quadri.
Divertitevi a cercarli!!

Da sapere
Indirizzo: René Magritte Museum Rue Esseghem 1351090 Brussels Belgium
Tel.: + 32 2 428 26 26

Galleria Tretjakov a Mosca

La storia
La Galleria fu aperta nel 1856 e voluta per iniziativa di due facoltosi industriali tessili, Pavel Michailovic e Sergej Michailovic Tretjakov.
Oggi ospita 95 mila pezzi tra disegni, dipinti, sculture e icone, compresi molti ritratti di musicisti e artisti, che costituiscono la più importante collezione d'arte russa del Paese.
Nel 1918 la Galleria viene nazionalizzata e dichiarata "bene dello Stato", e comincia ad arricchirsi di opere confiscate alle collezioni private.
Alcuni pezzi sono confluiti anche nella straordinaria raccolta di icone del XII secolo presentate nelle prime sale, all' inizio della visita, e una nuova sezione, dedicate alle icone del Seicento che si aggiunse a quella, del pittore Ostrovchov, donata nel 1929.
Nelle sale successive, il ritratto di Tolstoj di Ivan Kramskoy, lavori di ispirazione impressionista di Valentin Servor e tele di Ilja Repin, artista attivo fra 800 e 900, di cui si segnalano il ritratto del compositore Mussorgsky e la Processione religiosa a Kursk.
Grazie al disgelo alla perestrojka, nel corso degli anni 80 fluisce nella collezione molta dell' avanguardia russa, un tempo arte proibita: Malevic, Popova, Filonov, El Lissitzky e Kandinsky, che si aggiungono alla sezione del realismo socialista, rappresentato da opere di Dejneka, Pimlenov, Serov e altri.
Chiusa per interventi di ristrutturazione nel 1987, la galleria ha riaperto la primavera scorsa ampliando la raccolta con un nuovo padiglione tutto dedicato all' arte sovietica.

Curiosità
I pittori ambulanti
Un corpus unico al mondo di tele a contenuto pedagogico e sociale realizzate per mostre itineranti.
E' la collezione dei cosiddetti pittori ambulanti , cenacolo nato nel 1871 per far conoscere l'arte del popolo russo.
In Pavel Michailovic Tretjakov, gli ambulanti trovarono un vero mecenate; nelle sale 11 e 12 sono visibili oltre al celebre ritratto di Dostoevski di Vasilij Perov, scene di vita contadina e bozzetti rurali di I. Kramskoy, N. Yaroshenko, V. Maximov.



Da sapere
Indirizzo: Galleria Tretjakov Lavrushinsky, 10 Mosca
Sito web:
http://www.tretyakov.ru/

Giuseppe Pelizza da Volpedo

Giuseppe Pelizza nasce a Volpedo nel 1896 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri.
Agli inizi degli anni novanta, completa la formazione attraverso esperienze molto alte in alcune fra le più importanti accademie del tempo (Brera a Milano, L'Accademia di San Luca e l' Accademia di Francia a Roma, quella di Fattori a Firenze, la Carrara a Bergamo, la Ligustica a Genova), decide di vivere e lavorare stabilmente a Volpedo e di allestire il proprio
atelier in un rustico adiacente all' abitazione.
Sulla base di una matrice di impianto verista, la sua ricerca pittorica si infittisce nella prima metà degli anni novanta dal punto di vista formale: il confronto con gli esiti contemporanei di Segantini, Previati e Morbelli, cui sarà legato da profonda amicizia, e soprattutto il dibattito con Nomellini lo indurranno a sperimentare e poi a sposare la tecnica divisionista.


Il cerchio degli affetti familiari si salda nel matrimonio con Teresa Bidone nel 1892 e nella nascita delle due figlie Maria e Nerina.
Tutta la prima metà degli anni 90 è impegnata nella definizione della tecnica, che viene sperimentata già nel 1893 in Sul fienile e raggiunge esiti di alto valore scientifico in Panni al sole del 1895, nonchè nel raccordo ad essa di scelte tematiche che lo portano ad attraversare esperienze legate al verismo (Speranze Deluse, 1895) e il simbolismo (Lo specchio della vita, 1898).
Parallelamente già dal 1892 con Ambasciatori della fame, comincia a prendere consistenza il progetto di una pittura di matrice sociale: gli studi approfonditi di ordine filosofico e storico, l'analisi dell' attualità, la riflessione sulle possibilità della resa di un idea forte sono tradotti nella rappresentazione simbolica di Fiumana (1895) per essere quasi immediatamente ripresi nell' esaltante impresa del Quarto Stato, tela cui il pittore lavora ininterrottamente dal 1898 al 1901.
La consapevolezza del proprio ruolo e della propria cultura si esprimono pienamente nell' Autoritratto.La maturità consolidata lo porta a concepire opere di grande respiro simbolico come Il Sole (1904) e il pentittico dell' amore nelle età della vita.
A questo progetto sta ancora lavorando quando muore a Volpedo nel 1907.

Mostra Matilde di Canossa, il Papato e l' Impero

DOVE: a Mantova
QUANDO: fino all' 11 gennaio 2009

La città di Mantova ospita fino all 11 gennaio 2009 una grande mostra dedicata a Matilde di Canossa, la Comitissa che detenne il controllo dei territori tra Roma e le Alpi. Un vero e proprio tuffo nel tempo nei due secoli dopo il mille, quando papi e imperatori si scontravano per ottenere il potere.
Mantova che diede i natali a Matilda di Canossa la celebra e la ricorda con questa rassegna dal nome Matilda di Canossa. Il Papato, l'Impero. Storia, arte, cultura alle origini del romantico Un viaggio con reperti archeologici e varie immagini mai esposte prima sono il fulcro del grande evento culturale che mette in evidenza la storia di Mantova medioevale a cui è dedicata una sezione della mostra.
L'esposizione racchiude uno scenario dinamico composto di scettri, tessuti e gioielli, corone, troni, trattati e codici, opere di committenza, la storia e i luoghi dei protagonisti di quel periodo storico che culminò con l'incontro nel castello di Canossa fra l'imperatore Enrico IV e papa Gregorio VII. L'incontro avvenne nel lontano 1077 grazie alla mmediazione di Ugo abate di Cluny e Matilde.


DA SAPERE
Indirizzo: Casa del Mantegna Via Acerbi 47 Mantova
Call center: 199199111
Orario: martedì - domenica 10:00-18:00 chiuso il lunedì

Mostra Giovanni Bellini a Roma

DOVE: Scuderie del Quirinale Roma
QUANDO: dal 30 settembre 2008 al 11 gennaio 2009


Giovanni Bellini: "Genio creatore sublime" così lo definiva Roberto Longhi.
Giovanni Bellini (nato forse nel 1438 e morto nel 1516 ) fu il pittore che riuscì a sciogliere la durezza bizantina delle linee in una luce morbida e soffusa tipicamente italiana.
Le sue figure entrano così a far parte, di un paesaggio veneto e di una storia sacra e intimamente umana.
Dal 30 settembre 2008 fino all 11 gennaio 2009 sarà possibile ammirare queste magnifiche opere nelle Scuderie del Quirinale a Roma.

Oltre le composizioni religiose che costituiscono la maggioranza dei suoi quadri , la mostra propone tutte insieme le quattro piccole (34x22 cm) allegorie dipinte nel 1490 e incastonate in un lussuoso mobile intarsiato (il restelo) dono di nozze al suo allievo e amico Vincenzo Catena. Scomparsa la struttura lignea, sono splendidamente sopravvissuti i dipinti in origine inseriti in essa. Le quattro allegorie rappresentano vizi e virtù (la malinconia, la vanità, la verità...) che accompagnano gli sposi nel loro viaggio comune attraverso la vita. Nel mobiletto “da bagno” sono così rappresentati gli avvertimenti giornalieri all’uomo e alla donna sugli infortuni della virtù e un monito sull’inevitabile concatenazione dei peccati capitali.
Un altra opera di grande rilievo esposta alla Mostra di Bellini è la Madonna col Bambino detta "Borghese" dal nome della galleria in cui è conservata. Dipinta da Bellini nel 1950 è una fra le più famose pale d'altare dedicate alla figura di Maria dall' artista veneziano, vera e propria rappresentazione della dolcezza e dell' amore materno.

Da sapere
Dove: Scuderie del Quirinale Roma
Date: dal 30 settembre 2008 al 11 gennaio 2009
Orario: dalle 10:00 alle 20:00 Venerdì e sabato: 10:00 alle 22.30
Ingresso: Intero euro 10 - Ridotto euro 7,50

Peggy Guggenheim e l’immaginario surreale

DOVE: a Vercelli in Piemonte
QUANDO: dal 21 novembre 2008 al 1 marzo 2009


Il 20 novembre la regione Piemonte e la città di Vercelli in collaborazione con la fondazione Peggy Guggenheim di Venezia inaugurano la mostra Peggy Guggenheim e la nuova pittura americana.
La mostra è la seconda parte di un grandioso progetto iniziato l' anno scorso con il successo di Peggy Guggenheim e l' immaginario surreale.
Nelle grandi sale dell' Arca si potrà ammirare un ampia rassegna dedicata alle avanguardie del secolo scorso. Attraverso la scelta della famosa collezionista Peggy Guggenheim si potranno vedere molti capolavori che hanno segnato l' arte del Novecento.
La mostra mette in evidenza personaggi di grande rilievo come Jackson Pollock e Marc Rothko e tanti altri artisti che diedero vita all' Espressionismo astratto con oltre 500 opere concesse dalle collezioni americane e newyorchesi dei musei Guggenheim e da prestigiose collezioni private.

Da sapere
Indirizzo: Arca, Chiesa San Marco a Vercelli in Piemonte
Periodo: dal 21/11/2008 al 1/3/2009
Orario: lunedì e venerdì 14-19, sabato e domenica 10-20
Info e prenotazioni: Tel 0161 596333
Ingresso: 8 euro
Come arrivare: A4 e quindi A26 in direzione Vercelli