giovedì 23 ottobre 2008

Giuseppe Pelizza da Volpedo

Giuseppe Pelizza nasce a Volpedo nel 1896 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri.
Agli inizi degli anni novanta, completa la formazione attraverso esperienze molto alte in alcune fra le più importanti accademie del tempo (Brera a Milano, L'Accademia di San Luca e l' Accademia di Francia a Roma, quella di Fattori a Firenze, la Carrara a Bergamo, la Ligustica a Genova), decide di vivere e lavorare stabilmente a Volpedo e di allestire il proprio
atelier in un rustico adiacente all' abitazione.
Sulla base di una matrice di impianto verista, la sua ricerca pittorica si infittisce nella prima metà degli anni novanta dal punto di vista formale: il confronto con gli esiti contemporanei di Segantini, Previati e Morbelli, cui sarà legato da profonda amicizia, e soprattutto il dibattito con Nomellini lo indurranno a sperimentare e poi a sposare la tecnica divisionista.


Il cerchio degli affetti familiari si salda nel matrimonio con Teresa Bidone nel 1892 e nella nascita delle due figlie Maria e Nerina.
Tutta la prima metà degli anni 90 è impegnata nella definizione della tecnica, che viene sperimentata già nel 1893 in Sul fienile e raggiunge esiti di alto valore scientifico in Panni al sole del 1895, nonchè nel raccordo ad essa di scelte tematiche che lo portano ad attraversare esperienze legate al verismo (Speranze Deluse, 1895) e il simbolismo (Lo specchio della vita, 1898).
Parallelamente già dal 1892 con Ambasciatori della fame, comincia a prendere consistenza il progetto di una pittura di matrice sociale: gli studi approfonditi di ordine filosofico e storico, l'analisi dell' attualità, la riflessione sulle possibilità della resa di un idea forte sono tradotti nella rappresentazione simbolica di Fiumana (1895) per essere quasi immediatamente ripresi nell' esaltante impresa del Quarto Stato, tela cui il pittore lavora ininterrottamente dal 1898 al 1901.
La consapevolezza del proprio ruolo e della propria cultura si esprimono pienamente nell' Autoritratto.La maturità consolidata lo porta a concepire opere di grande respiro simbolico come Il Sole (1904) e il pentittico dell' amore nelle età della vita.
A questo progetto sta ancora lavorando quando muore a Volpedo nel 1907.

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